COMUNICATO
STAMPA di FACCIAMO BRECCIA
OGGETTO: No all'ingerenza vaticana.
Sì alla RU846, alla laicità dello stato e all'autodeterminazione.
Contro l'ingerenza
delle gerarchie ecclesiastiche nella vita delle donne, cittadine
di uno stato laico, dobbiamo ribadire che la maternità è
una scelta responsabile, non un destino o una punizione. Una donna
che decide di abortire deve poterlo fare perchè diventare
madre non è un'imposizione. La pillola RU486, già
in uso in molti paesi europei,
fornisce alle donne una tecnica meno invasiva e quindi meno pericolosa
dal punto di vista medico, in sintonia con la legge 194.
L'aborto non si previene colpevolizzando le donne ma favorendo la
contraccezione: se Ruini e la Cei sono contrari all'aborto, perchè
non fanno una campagna per l'uso dei profilattici? Il preservativo
è uno strumento efficace di prevenzione dell'aids e la sessualità
libera e consapevole è un diritto di tutte/i. Predicare l'astinenza
è una pratica cieca, ipocrita, inutile e demagogica: lo dimostrano
anche le moltissime donne credenti e praticanti che da sempre usano
gli anticoncezionali e l'interruzione volontaria di gravidanza,
disobbedendo ai diktat
vaticani. La chiesa cattolica, resa oggi ancora più ricca
con l'esenzione dall'ICI sulle proprietà immobiliari, non
può usare i suoi accresciuti introiti per negare il diritto
all'autodeterminazione. E lo
stato non può usare i soldi pubblici per snaturare il ruolo
dei consultori, ma per potenziarli. Il ministro Storace dice che
porterà il Movimento per la vita in tutti i consultori: noi
protesteremo. Ovunque ci saranno tentativi di arretramento rispetto
alle conquiste di libertà e si metterà a rischio la
laicità dello stato noi saremo lì a fare breccia per
difendere i nostri diritti.
comitato nazionale
"facciamobreccia"
"PIU'
AUTODETERMINAZIONE, MENO VATICANO"
11 FEBBRAIO 2006 MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
FACCIAMO BRECCIA.
E' un comitato, è un'assemblea, è un movimento spontaneo
e
trasversale.
Siamo cittadini e cittadine, gruppi, associazioni che, riprendendo
nel nome il gesto che sancì l'autonomia dello Stato italiano
dalla
Chiesa, riaffermano una cultura laica, valorizza tutti i percorsi
di
autodeterminazione e costruisce un percorso di mobilitazione.
Non affermiamo la laicità in astratto, ma la decliniamo e
argomentiamo in tutti i temi che riguardano la vita le scelte di
tutte e tutti:
dall'interruzione volontaria di gravidanza alle tecniche di
fecondazione artificiale, dalle nuove e diverse forme di unione
tra soggetti che si amano al divorzio, dalla libertà di ricerca
scientifica alla responsabilità etica dei soggetti in essa
coinvolta, dalla scuola ai consultori, dalle diversità culturali
ai segni di cui il corpo si veste per esprimerle, dal dissolvimento
dei canoni dentitari alla libera declinazione dei corpi, dall'uso
delle risorse pubbliche al rapporto tra istituzioni politiche e
istituzioni religiose, eccetera..