SGOMBERATA
L'A.U.L.A. OCCUPATA
Questa mattina alle 6 quindici digossini accompagnati da quattro
camionette della polizia hanno fatto irruzione nellA.U.L.A.
occupata di Piazza Scaravilli, identificando e denunciando tutti
i presenti.
L'A.U.L.A. di piazza Scaravilli nasce dal percorso di lotta che
ha portato alle occupazioni delle facoltà bolognesi ed alla
manifestazione di Roma del 25 ottobre.
Abbiamo ribadito fin dall'inizio della nostra protesta come la critica
della riforma Moratti non possa essere slegata da una critica altrettanto
radicale all'attuale modello di università e alla riforma
Berlinguer-Zecchino, che introducendo il sistema del 3+2 ha portato
aumento della selezione, dequalificazione dellofferta didattica,
frammentazione e parcellizzazione del sapere.
Riteniamo inoltre che il rettore Calzolari sia direttamente responsabile
della sua applicazione su scala locale con l'aumento delle tasse
universitarie, l'esternalizzazione e privatizzazione di molti servizi
dell'università, l'introduzione del numero chiuso per molti
corsi di laurea, mercificazione della didattica e della ricerca.
All'interno di questo spazio liberato avevamo proposto iniziative
di controsapere, come incontri sul DDL Moratti, sullimmigrazione
e sulla comunicazione. Infine abbiamo avviato una riflessione sulle
modalità e le pratiche da adottare per scardinare i meccanismi
dell'attuale sistema universitario ad esempio attraverso
lorganizzazione di seminari autogestiti e per creare
dal basso un sapere critico che si diffonda attraverso la libera
circolazione delle conoscenze, attitudini e passioni.
Il tentativo di creare uno spazio libero dalle logiche di mercificazione
della cultura si è scontrato con la volontà del rettore
Calzolari di evitare che allinterno delluniversità
vi sia la possibilità per gli studenti di riflettere in modo
critico ed indipendente al di fuori delle sedi istituzionali.
Lunica risposta che il rettore ha saputo dare è stata
la repressione: lo sgombero di questa mattina è lennesimo
esempio della volontà politica delluniversità
bolognese e delle istituzioni cittadine di portare in tribunale
ogni genere di istanze di lotta radicale.
23-11-05
tratto
da http://blog.oziosi.org/boccupa.php